Colt è nato 13 anni fa a 24 settimane di gestazione. Dopo aver trascorso 4 mesi in un’unità intensiva neonatale, gli hanno diagnosticato una paralisi cerebrale con un disturbo nello spettro autistico. La paralisi cerebrale è una patologia che, ad oggi, non ha una cura farmacologica ma questo non è stato un ostacolo per i genitori di Colt, i quali hanno cercato di aiutare il figlio in tutti i modi possibili.
L’occasione si è presentata 4 anni dopo la nascita di Colt con l’arrivo del fratellino. La famiglia raccolse privatamente il sangue e il tessuto del cordone ombelicale del secondo bimbo con la speranza di poter utilizzare le cellule staminali per trattare le patologie di Colt.
La famiglia ha chiesto aiuto al Panama Stem Cell Institute, una clinica specializzata nel trattamento di bambini con infusioni endovenose di cellule stromali mesenchimali (MSC) da cordone ombelicale. La famiglia si è recata a Panama per la terapia due volte, nel novembre 2018 quando Colt aveva 11 anni, e di nuovo nel gennaio 2020 all’età di 12 anni.
Il logopedista di Colt ha testato le sue abilità linguistiche prima e dopo ogni viaggio. Colt, già dopo il primo viaggio, ha mostrato un miglioramento del 35% sia nel linguaggio espressivo che in quello ricettivo. Un miglioramento si è notato anche nell’equilibrio del bimbo e nelle sue percezioni sensoriali, i rumori forti e improvvisi non lo provocano più come prima.
Infine, Colt ha acquisito un senso di consapevolezza e fiducia in sé stesso che prima non aveva, si rende conto che all’età di 13 anni deve sapersi vestire da solo.